31 luglio 2011

Riempirmi di luce


I piedi sull'erba del giardino, circondato di limoni, nel palazzo del trecento che si libra nell'aria, col mare cinquanta metri sotto di me. Il sistema di irrigazione arabo che mormora continuo, fresco, e che alimenta la piccola piscina accanto. Decine di api cicciottelle si posano instancabili su un fiore alla volta, mentre due farfalle litigano in volo.

Riempirmi di luce.

Il tempo è un'emozione bidimensionale



Il tempo è un'emozione bi-dimensionale

20 luglio 2011

La tempesta perfetta

La camera dei deputati ha votato per concedere l'arresto dell'onorevole Papa (PdL), implicato nello scandalo della cosidetta Loggia P4. Invece, il Senato ha rifiutato l'arresto del senatore Tedesco (PD), indiziato in una storia di mazzette della sanità pugliese.
Il fatto è grosso assai, perchè alla Camera la Lega ha votato per l'arresto del deputato PdL, nonostante Bossi fosse dubbioso. Addirittura, durante il voto, Maroni si è venuto a sedere tra i banchi della Lega invece di sedere agli scranni del governo. Insomma, Bossi è per mantenere l'esperienza di alleanza con il PdL, se non altro per affetto nei confronti di Silvio, mentre c'è una buona fetta di base elettorale sua che si è scassata il cazzo di Berlusconi.

Sta per scatenarsi la tempesta perfetta...

19 luglio 2011

Due anni

1976. Ho due anni.

Papà: "Vieni a papà tuo".
Luca corre: "...attùo attùo...".
Colleghi di papà: "Arturo Arturo..."

Capire Napoli

Napoli è la più misteriosa città d'Europa, è la sola città del mondo antico che non sia perita come Ilio, come Ninive, come Babilonia. È la sola città del mondo che non è affondata nell'immane naufragio della civiltà antica. Napoli è una Pompei che non è stata mai sepolta. Non è una città: è un mondo. Il mondo antico, precristiano, rimasto intatto alla superficie del mondo moderno. Napoli è l'altra Europa. Che, ripeto, la ragione cartesiana non può penetrare. [...] Non potete capire Napoli, non capirete mai Napoli.

Curzio Malaparte, La pelle.

18 luglio 2011

Tucidide vs LaCasta

Mi si contesterà che il governo popolare non obbedisce alla ragione, e non è equanime, mentre chi possiede i capitali è anche il più idoneo a praticare il potere. E io obietto: in primo luogo, con il termine popolo s'intende la collettività statale, con oligarchia un solo ramo di essa; secondariamente, i possidenti sono senza dubbio gli amministratori più adatti ma del potere finanziario; mentre la politica più avveduta è privilegio di chi usa il cervello, e la più adatta a distinguere i propositi di più alta utilità è la maggioranza, dopo che su di essi ha seguito il dibattito, infine queste tre componenti della vita politica cittadina godono senza distinzioni, sia singolarmente considerate sia in seno all'organismo della comunità, la perfetta uguaglianza di diritti che è peculiare dei regimi democratici. Per contro l'oligarchia trascina con sé la maggioranza nei pericoli, mentre dei profitti non solo inghiotte la miglior parte, ma se li appropria in blocco, e non li cede.

Tucidide, La guerra del Peleponneso,  VI - 39

11 luglio 2011

Non cambiate canale

La Merkel telefona a Berlusconi, e così dà un segnale rassicurante ai mercati. Di fatto mette il governo pressoché in mora. Lui dichiara di essere stanco e che presto passerà la mano al delfino, che presto verrà sbranato dai Verdini, Scaiola, La Russa... Le opposizioni chiariscono che su pochi punti qualificanti di una manovra che fa completamente schifo troveranno le convergenze per emendamenti, e trattano sotto banco per l'incidente parlamentare, forse con la manina lunga di Pisanu.
Si tratta, in particolare, su chi dovrà salvarsi dal diluvio (perchè ci sarà il diluvio) e chi dovrà essere sommerso. E a quanto pare dall'arca di Noè è disceso Tremonti, la cui distanza dalla salvezza è solo quella che lo separa dall'approvazione della manovra. Dopodichè governo a casa, e deflagreranno anche le indagini su di lui, fino a qui condotte senza troppa pubblicità.

Non cambiate canale. La fine dell?talia così come la abbiamo conosciuta per 15 anni, su questi schermi.

Feccia

L'Italia affonda sulle piazze finanziarie e il Grande Puttaniere, dopo avere governato 8 degli ultimi 10 anni, e avere televenduto mniracoli, tace. Intanto dei buffoni vestiti di verde come i teletubbies blaterano di ministeri a Monza. Quando tutta questa feccia se ne sarà andata in esilio sarà sempre troppo tardi.

08 luglio 2011

Napoletanità/3

In metropolitana, un vecchietto di 81 anni: "Quello l'onorevole Bossi vuole la divisione dell'Italia. E noi invece dovremmo fare... la moltiplicazione"

05 luglio 2011

Proverbio di nonna Cicci

Diceva mia nonna Cicci: "Alle 7 s'aiza lo studente, alle 8 tutte'quante, alle 9 la poltroneria, e alle 10 la purcarìa"

03 luglio 2011

Sabrina


Einstürzende Neubauten - Sabrina

Le preghiere a Virgilio

Così, avendo una mezzoretta di tempo a disposizione, mi sono inerpicato lungo la stretta scalinata che dal livello della Galleria 4 Giornate porta qualche metro più su, dove c'è il colombario romano che tradizionalmente viene indicato come tomba di Virgilio. Che Virgilio fosse stato sepolto a Napoli, è sicuro: c'era vissuto, qui era stato sereno, vi aveva studiato, e forse aggiornato tutti quei brani dell'Eneide che avevano come sfondo la natura dei Campi Flegrei. Che l'attribuzione di quel certo colombario a sua tomba non fosse totalmente campata in aria, pure è sicuro: si sa che la tomba era posta sul secondo miglio della via Puteolana. Un pò come dire non lontano dall'inizio della Riviera di Chiaia, ed è vero che ci troviamo alla fine della Riviera, subito dopo la Torretta, ma non siamo certo a Capo Posillipo. Che la tomba avesse un significato per molte persone fededegne, è strasicuro: Stazio, Plinio il Giovane, Silio Italico (che ci tornava il 15 ottobre, giorno della nascita di Virgilio), Petrarca, Boccaccio.
La tomba di Virgilio, se non ci siete mai stati, potreste probabilmente immaginarla come un inglese del '700, canti ossianici sotto braccio e guida del Grand Tour in mano, immaginava dovesse essere una tomba romana in rovina.


Invece ha quest'aspetto qui. Serenamente anonimo, circondata dal verde e dal silenzio, pur se adesso nel pieno centro della città, non lontano dal traffico di Mergellina. E la collina, qualche metro più su, è coltivata a limoni e vigne (la vedete la casa in cima, nella foto, con il suo giardino digradante?), per cui invidio i tre pensionati che ci vivono zappettando i loro quattro metri quadri di terra.


Il piccolo parco che la circonda (che per inciso contiene anche il cenotafio di Leopardi per cui, se siete malati di poesia, andateci) è piuttosto curato. La visita vale la pena anche solo per la terrazza immediatamente al di sopra del colombario, e che fornisce un punto di vista dal quale godere, seminascosto dal verde, un panorama mozzafiato del Golfo, Castel dell'Ovo e il Vesuvio.

Io, per parte mia, ci sono andato per soddisfare una curiosità. Mesi fa, quando visitai per la prima volta la tomba di Virgilio, mi trovai davanti alla sorpresa di un tripode di bronzo, collocato nella tomba, con all'interno resti di alloro, petali di rose e cenere. La prima cosa cui mi venne da pensare è che quelli fossero resti di offerte. Avevo infatti sentito di un certo revival delle religioni gentili (ad esempio il dodecateismo, o la via romana agli dei), e subito pensai che quei petali ne fossero la testimonianza. Successivamente, mi sono imbattuto in una serie di leggende, poco note oggi, ma a quanto pare molto famose in Europa durante il medioevo, che rendevano Virgilio una specie di Merlino ante-litteram, protagonista di miracoli e magie a beneficio della città di Napoli: tali leggende erano probabilmente il frutto del ricordo di un vero e proprio culto della figura di Virgilio (e le visite periodiche di Silio Italico alla tomba di Virgilio farebbero pensare proprio a qualcosa del genere). Ne avevo concluso, frettolosamente, che quello che starebbe avvenendo adesso sarebbe una ripresa colta, in chiave neopagana, di antiche tradizioni popolari napoletane: ripresa sterile e forzosa, nel mio giudizio formulato lì per lì, come è sterile e sforzata la ripresa della festa di Piedigrotta da parte della Iervolino.

Beh, sono stato clamorosamente smentito dalla mia seconda visita. Il tripode, questa volta, era pieno di bigliettini di carta, strappati da quaderni, o anche ricavati da cleenex. Scritti in diverse ligue (caratteri cirillici, francese, inglese, tedesco, spagnolo, latino, italiano, napoletano), recavano saluti, parole di ricordo, ma anche preghiere. C'era così la ragazza che chiedeva (a Virgilio!) di potere trovare un fidanzato e formare una famiglia. C'era chi chiedeva salute. Ce n'erano un paio che chiedevano per sè più creatività per il mestiere intellettuale che facevano, come se Virgilio fosse un santo protettore dei poeti. E poi bigliettini di fidanzati, che insieme celebravano Virgilio e insieme il loro amore.
Perciò, ora posso dire che intorno alla tomba di Virgilio si è  sviluppato, forse di recente, forse proprio stimolato dai resti di riti neopagani, qualcosa a metà tra il pellegrinaggio sentimentale e il vero e proprio culto popolare. Culto colto, mi ha suggerito mio fratello. E comunque parente di altri culti popolari che possono essere ritrovati ancora a Napoli, o che potevano essere ritrovati fino a poco tempo fa: le anime del Purgatorio, San Gennaro, San Raffaele e il bacio del suo pesce, i riti della notte di San Giovanni, le lettere con le richieste attaccate sull'albero di Natale alla Stazione Centrale o nella Galleria Umberto I. E solo adesso ho scoperto che la cosa aveva già interessato i giornali nei mesi addietro (per esempio qui).
E credo che la cosa, nei prossimi mesi, potrebbe avere ulteriori evoluzioni...